martedì 11 dicembre 2012

Esposizione e vendita fotografie.


Mercatino dell'Artigianato e Mostra Fotografica al Parco della Cellulosa.

E' un iniziativa promossa dal Comitato Promotore del Parco, organizzata dai Volontari, insieme ai Cittadini e ai piccoli Artigiani del Quartiere di Casalotti.

Gli artigiani proporranno cappelli, collane, bracciali, oggetti in legno, quadri, stampe, merletti e tanto altro...
Tra i fotografi saranno presenti: Veronica Gabriele, Massimiliano De Maris, Eugenia Buccellato.

Sabato 15 Dicembre dalle 15.00 alle 20.00
Domenica 16 Dicembre dalle 10.00 alle 19.00

*Riffa a premi con estrazione*
Musica,Dolcetti e Vin Brulè!




SCEGLI REGALI ORIGINALi !

Via della Cellulosa 132, Roma (Casalotti)




venerdì 7 dicembre 2012



 Open this: Leica Talent - Gallery di Veronica Gabriele
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Stanley Kubrick, fotografo.


Stanley Kubrick, regista.
Non a Roma, però. Non nel Chiostro del Bramante.
Qui, Kubrick, è fotografo.
Perché prima di arrivare alla cinepresa, Stanley, filtrava il suo occhio con una macchina fotografica.






 Ogni foto racconta una storia.
E cosi non puoi fare a meno di restare fermo davanti ad essa per più e più minuti.
E mentre osservo penso che sicuramente gli anni '40 e '50 aiutavano un po
e che, fotografare oggi le metropolitane e le persone nelle metropolitane fa venir fuori scatti bellissimi, ma non evocativi quanto questi. Penso sia proprio una questione di abbigliamento, di sguardi, di singolarità dell'individuo...

( o è solo un fatto d'esistenza: ieri non esistevo, oggi esisto? )

E così continuo ad osservare la stessa serie di foto per altri minuti e comincio a pensare che però Kubrick vede in modo diverso, vede da più prospettive ogni scena, ogni persona, ogni luogo e di conseguenza scatta da punti sempre diversi, in base agli eventi. Sotto, sopra, destra, sinistra, diagonale, poggiato ad un muro, nascosto da un abito, attraverso uno specchio...
E così ci risiamo. Ci troviamo davanti a Kubrick, l'innovatore! Anche in fotografia!






Si va avanti, lentamente e sempre più lentamente perché a un certo punto le foto non sono più solo storie ma frammenti di film!
La foto è immobile, eppur si muove! Si percepisce il prima e il dopo e l'attimo stesso!




" Kubrick è affascinato dallo sguardo.
  Ancora giovane fotografo, sa già come creare effetti particolari.
  Grazie a motivi come la finestra e lo specchio, lo spettatore diventa Voyeur.
  Nella serie dedicata allo zoo, sceglie il punto di vista dell'animale in gabbia: grazie a questo   procedimento, è la folla dietro le sbarre a diventare prigioniera. [...]
[...] Soffermarsi sul modo in cui lo sguardo reagisce a ciò che osserva.
  La questione della responsabilità morale di colui che guarda sarà molto presente in Eyes Wide Shut. "

Stanley Kubrick creava film già prima di creare film, lasciandoci fotografie mozzafiato quanto i suoi film.
Il regista Stanley Kubrick è stato uno dei fotografi che più mi ha emozionata, che più mi ha resa partecipe, che più mi ha permesso di immaginare.

Dietro a un grande regista, c'è sempre un grande fotografo.
E se questo non è vero, significa che dietro a Kubrick c'è solo un grande genio.

Veronica Gabriele.
   

domenica 4 novembre 2012

Niente da nascondere.



E’ uscito "Niente da nascondere", il primo libro di Francesco Casali , a metà tra un saggio psicologico e un romanzo. Il libro parla di psichiatria e follia, salute mentale e pedagogia, musica e sport, attraverso un tema costante che è quel
lo del dolore mentale.
La fotografia in copertina è la mia.



"Questo libro non nasconde nulla. Fin dalle prime righe il lettore capisce che non ha scampo, si parla proprio di quello: del dolore mentale.
In tutte le sue versioni e interpretazioni, innescato dalle cause più varie, come compagno di strada fin da bambino, oppure incontrato lungo i tornanti della vita adulta in genere lungo il sentiero della passione amorosa che il più delle volte lo precede e ne rappresenta l’anticamera con l’incantesimo dei suoi piaceri.
L’autore suggeri
sce implicitamente di non distrarsi affatto, ma di godersi la solitudine dolente e creativa dedicata all’immaginazione, alla nostalgia, al sogno, alla fantasia ad occhi spalancati che guardano il vuoto accettando fino in fondo la delusione e il rimpianto, la rabbia e la costernazione per l’ingiustizia subita, la perdita insensata, la rottura del progetto incompiuto."

Prefazione del Prof. Gustavo Pietropolli Charmet.
Foto di copertina di Veronica Gabriele.





Clicca qui per acquistarlo direttamente.







Se ti interessa puoi trovarlo online sul sito della casa editrice www.koipress.it , ordinarlo in libreria o acquistarlo direttamente da Francesco Casali.

ISBN 9788890757471
© 2012 Francesco Casali
Koi Press è un marchio editoriale di Momentum Edizioni | Milano

domenica 6 maggio 2012

CONTEXPORART presenta:

THE CONTEXPORART VINTAGE SHOW

Martedì 8 Maggio 2o12, dalle h. 21:30 alle h: 2:00
Collettiva d'arte con:

Fabio Chiarini
Simone Fabiani

Veronica Gabriele

Dario Fatello
Elena Marras

FREE ENTRY - FREE SWEETIES - DjSET from TOUCH THE WOOD
'60,'70,'80 sound.




Per info clicca qui. O scrivimi.

sabato 24 marzo 2012

Duffy, a photographic genius.

12 marzo 2012

Direttamente da Londra arriva a Firenze, al Museo Nazionale Alinari della Fotografia,
Brian Duffy, rivoluzionario delle immagini di moda che contribuì a dare risalto al ruolo del fotografo nella moda e nella società.

La mostra di Firenze è una prima assoluta in Italia che con 80 fotografie, che partono dalla moda delle copertine in bianco e nero di Vogue e Town Magazine alle pubblicità a colori, passando per i meravigliosi ritratti di artisti del calibro di John Lennon, Paul McCartney, Black Sabbat, Nina Simone (e figlia), Michael Caine fino ad arrivare alle copertine di David Bowie: "Aladdin Sane", "The Lodger" e "Scary Monsters", offre un vero e proprio catalogo dell'iconografia culturale degli anni '60 e '70.

Scatti ancora contemporanei, vivi, insoliti, tecnica ed estro artistico in simbiosi tra loro.
I ritratti ipnotizzano: merito della personalità dei soggetti o della personalità del fotografo?

Donne e uomini che si raccontano, che si identificano, che provocano.
Nuove linee, nuove posizioni...e s p r e s s i o n i.
Brian Duffy era un professionista che voleva e sapeva osare ( indimenticabili gli scatti della giovanissima  Amanda Lear ), che voleva e sapeva raccontare, che voleva e sapeva rendere uniche le personalità che incontrava con il suo obiettivo. 

 

Firenze ospita un genio ed un innovatore da conoscere, da scoprire, da vedere.




( Al termine della mostra potrete visitare il Museo Nazionale Alinari della Fotografia, ricco di reperti fotografici risalenti al 1839 fino al 2000. Lo consiglio. )






lunedì 27 febbraio 2012

Evgen Bavčar - Il buio è uno spazio.

25 febbraio 2012
Due corridoi. Sei pareti.
Questo è lo spazio riservato agli occhi "non vedenti" di Evgen Bavčar.

Entro e subito vengo rapita dai suoi due autoritratti.
Uno in particolare: bianco e nero, con fasci di luce che circondano la sua sagoma ben riconoscibile.
Sembrava un pò di vedere me stessa, nei miei autoritratti.

Qualche passo e la serie "Carezze di luce": ogni fotografia è una donna, il corpo di una donna, avvolto nel buio, nella grana, circondato da scie luminose che ne esaltano le linee, che confondono lo spazio circostante, che muovono l'immagine.
Foto in bianco e nero e foto a colori queste. Luce che diventa acqua, luce che accarezza.

Arriva ora la serie "Infanzia" con una fotografia che su tutte prevale:


Emozionante, carica di elementi onirici, insieme di gioia ed inquietudine. 
Ci sento libertà e semplicità. Ci vedo la futura e rapida perdita di entrambe.

Belle, e a me affini, anche le doppie esposizioni.
Il volto di un bambino in un giardino, cioè in ciò che guarda; braccia, mani che tengono colombe che volano - o fluttuano - davanti ad un cancello: v i s i o n i .


Arrivo così alla fine del primo corridoio, dove incontro i "Paesaggi sloveni", anch'essi onirici ma così veri, decisi.
Paesaggi neri, fotografie buie che mostrano solo ciò che è importante vedere: una strada, un albero, un muro. Vedere per sognare altro.

E poi ancora corpi, di nuovo sovrimpressioni, nuove sensazioni.
"Vista tattile": mani che toccano oggetti, mani che sfiorano corpi, volti...mani che tengono colombe in un gioco infantile, facile da scoprire, così bello perché ingenuo, così immediato perché istintivo.
Così come semplici e accessibili sono i suoi set, con fondali che altro non sono che lenzuoli neri, di cui possiamo vedere tutte le pieghe, tutte le morbidezze.

Ed eccola, l'ultima fotografia.
L'unica già spiata nel web, perfetta.


Fotografie di piccole dimensioni, tutte incorniciate e protette da un vetro sottile.
Tutte perfettamente coerenti l'una con l'altra, in questo viaggio nel buio che è uno spazio.

"Affinità luminose tra me e lui. Esperienza visiva, tattile, sensoriale, fotografica. "
Esco.

Veronica Gabriele.